A Lugnano un’assemblea pubblica per parlare dei problemi della sanità del comprensorio

Al momento stai visualizzando A Lugnano un’assemblea pubblica per parlare dei problemi della sanità del comprensorio

ANAP Associazione Nazionale Anziani Pensionati – Gruppo Territoriale di Terni  appartenente al sistema Confartigianato Imprese Terni aderisce all’incontro pubblico, che si terrà presso la Sala Consiliare del Comune di Lugnano in Teverina in data sabato 04 Febbraio 2023 alle ore 10.00 per sostenere le ragioni del territorio di Lugnano e dei comuni limitrofi che si sono visti privare ormai da mesi del presidio di Guardia Medica con un intervento di sospensione da parte della ASL Umbria 2 che rischia, nella totale assenza di informazioni e concertazione con i cittadini e le forze sociali di diventare definitivo.

ANAP Confartigianato Terni sostiene le ragioni dei cittadini e ritiene particolarmente importante che la popolazione faccia sentire adesso la propria voce partecipando attivamente all’incontro in questione, per richiedere il ripristino urgente del servizio, che è essenziale soprattutto per le fasce più deboli.

Infatti, pur comprendendo le difficoltà organizzative, che sono evidenti, ANAP ritiene che non sia accettabile una prassi amministrativa che di fronte alle difficoltà invece di trovare soluzioni ad alto contenuto gestionale sceglie la “via facile” di tagliare i servizi ai cittadini senza concertazione, senza preavviso alla popolazione scaricando di fatto sulle comunità locali, soprattutto di piccoli centri, disagi non sopportabili.

ANAP Confartigianato Terni ritiene la vicenda particolarmente grave anche sotto il punto di vista del sostegno della qualità della vita dei borghi e delle aree interne e montane, infatti evidenzia una incongruenza , se non addirittura una ipocrisia, delle politiche pubbliche locali che con una mano presentano richieste di finanziamento all’UE nel quadro del PNRR affermando la ferma volontà di promuovere queste aree e combattere lo spopolamento, mentre con l’altra tagliano alle stesse aree servizi essenziali e deprimono la qualità della vita soprattutto a carico delle fasce deboli.