CONFARTIGIANATO TERNI: LE IMPRESE DANNEGGIATE DAL MALTEMPO

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NEL 2020 NEI COMUNI DI MONTECASTRILLI, AVIGLIANO E GUARDEA NON HANNO AVUTO ALCUN AIUTO O RIMBORSO PER GLI INGENTI DANNI SUBITI

Il patrimonio produttivo in Umbria è soggetto a crescenti rischi da maltempo e i danni si stanno moltiplicando di anno in anno. Aree produttive soggette ad elevati rischi idrogeologici con infrastrutture carenti sia sul piano fisico che digitale sono più la regola che l’eccezione nei nostri territori e questo costituisce un grave elemento di fragilità del sistema produttivo, che ne deprime la competitività.  

Questi rischi sono la risultante di politiche scarsamente accorte che si sono succedute per decenni e sul tema influisce negativamente anche la differenziazione e l’incrocio delle competenze tra comuni, province e regione.  Questa situazione di difficoltà amministrativa che è reale, però non può costituire un alibi per lasciare soli gli imprenditori di fronte alle difficoltà che non sono a loro imputabili e che esulano dai rischi ordinari, come gli eventi del maltempo dello scorso giugno 2020 che hanno interessato i comuni dell’amerino (in particolare i territori di Guardea, Avigliano, Montecastrilli).

Molto ingenti sono stati i danni alle imprese delle zone artigianali di vocabolo Rena, Palombaro, Castel dell’Aquila e che hanno dovuto fermare le attività con necessità urgente di sostituzione di impianti e merci deteriorati, interventi edilizi e impiantistici di recupero della funzionalità degli edifici e delle aree produttive. Afferma il Presidente di Confartigianato Terni Mauro Franceschini: “I comuni devono predisporre delle politiche infrastrutturali che garantiscano la sicurezza, la protezione e lo sviluppo delle organizzazioni produttive e la Regione deve colmare arretratezze in tema di protezione civile sia in termini di strumenti legislativi che di consistenza negli stanziamenti, ma il tema che solleviamo investe direttamente le politiche dello sviluppo economico regionale. 

Riteniamo essenziale e sosteniamo la promozione della digitalizzazione del sistema produttivo, ma non potremmo non esprimere un giudizio fortemente negativo su politiche dello sviluppo economico che prescindessero dall’ottimizzazione della situazione fisica e tecnico-produttiva dei territori e che si astenessero dall’intervenire a sostegno delle imprese in coincidenza di eventi dannosi di questo tipo.”