È ESSENZIALE CHE LE IMPRESE ARTIGIANE E PMI UMBRE COLGANO LE OPPORTUNITA’ DEL PACCHETTO DI INCENTIVI REGIONALI REMIX

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Confartigianato Terni concorda con l’impostazione del pacchetto di incentivi Remix annunciato dalla Regione Umbria come sostegno all’economia nell’attuale difficile congiuntura.

Michele Medori, Direttore di Confartigianato Terni, afferma: “apprezziamo in particolare che il pacchetto regionale di incentivi Remix preveda opportunamente specifiche e tempestive misure di abbattimento interessi riguardo il credito alle imprese umbre per investimenti, in sinergia con i confidi”.

E Medori prosegue: “in questa ottica anche l’operazione di incorporazione nel Confidi Unico delle attività del settore credito di Confartigianato Terni, Confcommercio Umbria e CNA Umbria recentemente completata, costituisce uno strumento efficace di sinergia nel mondo del credito umbro e una opportunità per le imprese per concordare strategie di approccio agli investimenti che consolidino le posizioni di mercato e sostengano la competitività anche nel quadro della stretta creditizia europea. Il Confidi UNI.CO è un confidi vigilato, molto solido, con una forte presenza operativa nel centro Italia, a disposizione delle imprese umbre per cogliere appieno gli incentivi Remix e concretizzare le opportunità di rilancio in un momento di relativa difficoltà”

Il panorama economico dell’Italia e dell’Umbria in particolare presenta emergenze e criticità che rendono sempre più difficile fare impresa, soprattutto per le imprese artigiane e le PMI.

ENERGIA

L’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) rileva che in Italia per il 2022 rispetto all’anno precedente si è determinato un aumento dei prezzi netti del +124.2% (+78,4% dei prezzi lordi) e che il differenziale rispetto all’Area euro del prezzo medio lordo ponderato ha raggiunto il + 52.3% sui prezzi netti (+43% sui prezzi lordi) (costi di energia, vendita e rete).

MERCATO DEL LAVORO:

La tendenza dell’occupazione italiana è positiva; i dati ISTAT indicano un incremento del +1.2% nel 2022 dell’occupazione totale, e una diminuzione di -0,5 % del tasso di inattività 15-64 anni. Anche la provincia di Terni mostra dati positivi, ma molto più contenuti: tasso di occupazione 15-64 anni +0,5%, tasso di inattività -0,1%. Il problema è trovare la manodopera, soprattutto da parte delle attività artigianali e delle PMI. Nel 2022 le piccole imprese in Italia hanno avuto difficoltà a reperire 1,4 milioni di lavoratori, pari al 42,7% delle assunzioni previste. Nel frattempo, circa 1,7 milioni di giovani, quasi un quinto di chi ha tra 15 e 29 anni, non studia, non lavora e non è inserito in percorsi di formazione a dimostrazione di grandi criticità sia formative che di connessione tra domanda e offerta di lavoro.

CREDITO

L’economia regionale umbra evidenzia una particolare sofferenza nella forte stretta creditizia in atto decisa dalle Autorità europee in prospettiva antinflattiva. Secondo una rielaborazione da pare dell’Ufficio Studi Confartigianato nazionale di dati Arera e Banca d’Italia, in 12 mesi in Italia si registra un aumento dei tassi alle imprese di +362 punti base a fronte del +311 dell’Eurozona. Negli altri paesi il caro tassi è più contenuto, con +316 punti base in Germania, +312 punti base in Spagna e +286 punti base in Francia. In Italia, i tassi pagati dalle piccole imprese sono superiori di 349 punti base a quelli delle imprese medio grandi.  Sulla base dell’incremento tendenziale dei tassi sulle consistenze dei prestiti alle imprese, si stima un maggiore costo su base annua sul credito erogato alle MPI (micro e piccole imprese fino a 50 addetti) di 6.749 milioni di euro. A maggio 2023 i prestiti alle imprese sono diminuiti del 2,9%, in accentuazione rispetto al calo del -1,9% nel mese precedente. Nel dettaglio, i prestiti alle piccole imprese fino a 20 addetti scendono dell’8,2% (era -4,4% a marzo).

Il TAE (Tasso Annuo Effettivo – tasso % su operazioni in essere a società non finanziarie e famiglie produttrici al netto delle ditte individuali) tra giugno 2022 e marzo 2023 al totale delle imprese è aumentato in media in Italia di 215 punti. L’Umbra fa registrare uno degli incrementi più alti con i suoi 238 punti in più e il tasso percentuale passa dal 3,41% a giugno 2022 a 5,79% a marzo 2023 (Italia 3,02 – 5,17). Particolarmente alto l’incremento del costo del credito nel settore manifatturiero e delle costruzioni in Umbria (TAE manifatturiero esteso Umbria giugno 2022 2,67% – marzo 2023 5,19%) (TAE costruzioni Umbria giugno 2022 5,36% – marzo 2023 7,34%).

A preoccupare in Umbria soprattutto le dinamiche del credito all’Artigianato e alle PMI. I dati BankItalia riferiti alle cosiddette “quasi società artigiane” (ditte individuali, società di fatto e semplici con almeno 6 addetti e società di persone) (rappresentative di circa la metà del totale dei prestiti all’Artigianato) di fronte alla contrazione media nazionale del 9,3%, l’Umbria fa registrare una contrazione record dell’11,6%, migliore soltanto della Liguria (-13.2%). Le PMI in Italia fanno registrare da marzo 2022 a marzo 2023 una contrazione dei prestiti del -4,4% rispetto al -1,3% del totale delle imprese, mentre l’Umbria evidenzia una contrazione dei prestiti del -5,0% rispetto al -2,8% del totale delle imprese.