ANAP CONFARTIGIANATO: L’ABBANDONO DELLE AREE INTERNE E DISAGIATE È UN FENOMENO INACCETTABILE E PERICOLOSO

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ANAP Associazione Nazionale Anziani Pensionati della provincia di Terni associazione del sistema Confartigianato Imprese Terni torna a denunciare l’abbandono delle aree interne o comunque delle aree rurali o dei borghi lontani dai servizi essenziali. È del tutto incoerente fare tanta retorica sulle risorse destinate alla strategia nazionale delle aree interne e simultaneamente assistere alla costante chiusura dei centri di erogazione dei servizi essenziali nelle stesse aree o comunque in aree problematiche da parte della pubblica amministrazione locale e degli enti finanziari e creditizi. Si tratta di una incongruenza, se non addirittura una ipocrisia, delle politiche pubbliche locali che con una mano presentano richieste di finanziamento all’UE nel quadro del PNRR affermando la ferma volontà di promuovere queste aree e combattere lo spopolamento, mentre con l’altra tagliano alle stesse aree servizi essenziali e deprimono la qualità della vita soprattutto a carico delle fasce deboli.

“Adesso è la volta del punto di primo intervento di Amelia – afferma il Presidente Anap della provincia di Terni LUCIANO VITTORI – che con una comunicazione interna della Usl Umbria 2 con la motivazione della scarsità di personale medico e infermieristico a causa delle ferie estive viene chiuso o rimane aperto senza personale medico e con servizi ridotti nel mese di luglio 2023. ANAP sostiene le ragioni dei cittadini e richiede il ripristino urgente del servizio, che è essenziale soprattutto per le fasce più deboli. La scelta, infatti, oltre a determinare enormi disagi alla popolazione contribuisce a sovraccaricare il pronto soccorso dell’Ospedale di Terni che deve affrontare una difficile situazione.”

Aggiunge il Vicepresidente di Anap Terni LAMBERTO SENSINI che “ANAP ritiene che non sia accettabile una prassi amministrativa che di fronte alle difficoltà invece di trovare soluzioni ad alto contenuto gestionale sceglie la «via facile» di tagliare i servizi ai cittadini senza concertazione, senza preavviso alla popolazione scaricando di fatto sulle comunità locali, soprattutto di piccoli centri, disagi non sopportabili”.

È solo il caso di ricordare che stiamo assistendo ormai da anni a fenomeni di abbandono dei territori non solo da parte della medicina territoriale (recente il caso della guardia medica nel comune di Lugnano), ma anche di tutta una serie di servizi essenziali quali quelli bancari nei piccoli centri, come sta avvenendo in questi giorni con la chiusura dello sportello Banca Intesa di Stroncone.