CONFARTIGIANATO TERNI: GLI INTERVENTI SULLA ZTL GENERANO IMPATTI COMPLESSI SULLE IMPRESE E SUI CITTADINI CHE VANNO ATTENTAMENTE VERIFICATI

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La sperimentazione di riapertura della ZTL, che era stata ipotizzata e mai realizzata dalla passata amministrazione comunale, è attualmente in corso. In questo senso va riconosciuta e apprezzata la volontà di incidere in modo netto, anche su problemi per troppo tempo stratificati, che caratterizza l’azione amministrativa dell’Amministrazione Bandecchi. Naturalmente il decisionismo è positivo nella misura in cui si aggiunga e coroni la capacità di ascolto e di composizione degli interessi legittimi delle tante parti in causa, nella chiarezza degli obiettivi che sono il rilancio della vivibilità dell’area urbana e delle prospettive economiche della città e, in primo luogo, delle imprese localizzate nel centro.

In attesa che l’Amministrazione Comunale valuti e diffonda i risultati della sperimentazione che sta conducendo, appare evidente come il raggiungimento degli obiettivi condivisi dipenda da una correlazione ampia di fenomeni, che va ben al di là della sperimentazione e che, proprio per questo, non siano affatto indifferenti le modalità pratiche di realizzazione degli interventi stessi.

In altre parole valutiamo positivamente l’introduzione delle zone con velocità limitata ai 30 km orari e l’ampliamento delle aree pedonali perché possono essere un elemento fondamentale di rilancio della vivibilità e del decoro dell’area urbana e della attrattività delle attività commerciali e artigianali, ma, al tempo stesso, rileviamo che le modalità di realizzazione non sono indifferenti perché se si scegliesse la scorciatoia di porre semplicemente nuovi divieti, senza implementare sistemi moderni e nuove tecnologie di consegna delle merci da parte dei fornitori e di trasporto degli acquisti da parte dei clienti, si rischierebbe di ottenere il risultato inverso. Infatti, la difficile situazione delle imprese del centro non potrebbe sopportare né una riduzione dell’accessibilità e nuove difficoltà logistiche, né tantomeno eventuali nuovi oneri in generale e in particolare per la realizzazione e gestione di questi stessi indispensabili nuovi sistemi logistici.

Stesso discorso va fatto per i permessi. Mentre è fortemente positiva e condivisa la decisione di limitarne il numero complessivo che era ormai fuori controllo, riteniamo che la riduzione debba colpire gli abusi ed essere accompagnata dalla salvaguardia delle oggettive necessità di accesso. La riduzione del numero delle autovetture con permesso per persone con disabilità è positiva perché fatta con modalità che non riducono l’accesso alle stesse persone, ma colpiscono soltanto l’abuso. La riduzione invece dei permessi per imprese di manutenzione, impiantisti e artigiani, se non accompagnata da sistemi che garantiscano uguale se non migliore facilità di intervento, avrebbe il risultato inverso di creare ulteriori difficoltà alle imprese localizzate e ai privati residenti, oltre che costituire un possibile rischio di maggiore degrado. Analogamente l’eventuale revoca dei permessi per gli odontotecnici rende particolarmente difficoltosa la fornitura degli studi dentistici, attività particolarmente diffuse nel centro città, e implica riorganizzazioni del lavoro degli stessi e disagi per l’utenza.

In completa coerenza con il ragionamento sopra espresso valutiamo negativamente l’incremento degli oneri di rilascio dei permessi che sta per entrare in vigore, in media ben superiore al 66% in più rispetto alla tariffazione precedente (considerate anche le riduzioni dei tempi di validità degli stessi) e che non appare giustificato né dalle effettive operazioni di rilascio da parte degli uffici comunali, né dall’incremento dei prezzi, essendo ben superiore anche all’inflazione cumulata degli ultimi anni.

Riterremmo non condivisibile nemmeno l’eventuale giustificazione di una ricercata invarianza del gettito rispetto al numero in riduzione dei permessi, sia perché non sarebbe ammissibile la conservazione di gettito collegato a fenomeni negativi, sia perché la revisione complessiva dell’assetto della viabilità del centro città deve correttamente comportare anche una revisione e il raggiungimento di un nuovo equilibrio nella tassazione, nuovo equilibrio che deve essere rivolto sempre ai condivisi obiettivi di rilancio della vivibilità del centro città e delle imprese ivi localizzate.