LUCIANO VITTORI (ANAP CONFARTIGIANATO TERNI)

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LA MANOVRA DIMENTICA GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI

Mentre le politiche europee e gli stessi impegni assunti dal governo italiano vanno nella direzione del maggior sostegno agli anziani non autosufficienti e di una riforma complessiva del sistema dei sostegni ritenuto non adeguato di fronte alle sfide di invecchiamento della popolazione che l’Europa sta affrontando, la manovra di Bilancio approvata dal governo e adesso al Senato per  l’approvazione va nella direzione opposta e destina fondi del tutto insufficienti per i  servizi domiciliari sociali erogati dai Comuni.

Luciano Vittori, Presidente di ANAP Confartigianato Terni (associazione Anziani e Pensionati) denuncia una situazione sociale estremamente difficile anche a Terni e lancia l’allarme sulla questione “Se l’impostazione della manovra di bilancio non venisse corretta con maggiori stanziamenti saremo costretti anche nella nostra provincia ad affrontare enormi problemi per la crescente inadeguatezza dell’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti rispetto alle effettive necessità, che acuirebbe una situazione di fragilità sociale che pesa sulle rispettive famiglie”.

In effetti la Legge di Bilancio stanzia, per il 2022, solo 100 milioni   di euro per i  servizi domiciliari sociali -erogati dai Comuni agli anziani non autosufficienti. Dunque, 200 milioni in meno di quanto previsto dal Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza – a cui aderisce anche I’ANAP -, che aveva chiesto che 1’1% delle risorse stanziate con la Legge di Bilancio- ossia 300 milioni su 30 miliardi- fosse destinate a costruire un rafforzamento stabile dei servizi di assistenza domiciliare erogati dai Comuni.

“Non è ammissibile – aggiunge Vittori – che mentre siamo immersi nella narrazione retorica della costruzione con il PNRR della nuova Italia più Europea e più solidale e si sta utilizzando una disponibilità eccezionale di fondi per riformare molti settori dello Stato, si rinunci nei fatti anche per il prossimo anno finanziario ad avviare un riequilibrio tendente ad aumentare la compatibilità tra il livello dei servizi per gli anziani e le crescenti esigenze delle famiglie, nella sostanziale disattenzione generale. Ancora una volta dobbiamo ricordare che i livelli di qualità della vita delle famiglie dipendono grandemente dai servizi disponibili per gli anziani, con particolare riferimento a quelli non autosufficienti.”