Una svolta radicale per la formazione professionale umbra

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Approvata la nuova legge regionale su proposta del consigliere civico andrea fora e dell’assessore paola agabiti urbani è stata varatain consiglio regionale il 7 luglio, concordi tutte le forze politiche, la modifica della legge 30 che apre una nuova stagione anche in umbria per chi è convinto che ‘imparare lavorando si può’. pari dignità per i percorsi dei centri di formazione professionale accanto a quelli scolastici, una modalità di apprendere attenta al fare, alla manualità, all’intelligenza nelle mani; preparazione rivolta al lavoro, con facilità di trovarlo al termine dei corsi, per le tante ore di laboratorio ed il tirocinio presso le aziende. viene così data attuazione al documento comune elaborato prima delle elezioni dagli enti storici umbri di formazione professionale iniziale (rivolta cioè ai ragazzi in età di obbligo scolastico), concordi nelle loro richieste per il bene dei ragazzi e delle famiglie, per la crescita economica dell’umbria. si tratta delle”scuole umbre per il lavoro”, aperti ai giovani anche in questi giorni e pronti alle nuove sfide. ne forniamo i contatti per eventuali interviste: • asp g.o. bufalini: menichetti marco 339.2045141 direzione@gobufalini.it), • associazione salesiana cnos fap: elvisio regni 337-653-047 elvisio.regni@cnosumbria.it, • cfp terni: massimo mansueti 389.4853671 massimomansueti@regione.umbria.it • confartigianterni formazione & ricerca: margherita troiani 335.8205902 troiani.formazione@confartigianatoterni.it • ecipa – consorzio futuro: matera fabio 348.2554898 f.matera@ecipaumbria.it • università dei sapori: vasco gargaglia 335.322530 vasco.gargaglia@universitadeisapori.it maurizio beccafichi 335.7535352 maurizio.beccafichi@universitadeisapori.it, vengono ripristinate le condizioni di normalità, superando la logica dei bandi annuali e investendo risorse come scelta strategica. la crisi economica, occupazionale, sociale la cui gravità è stata denunciata con forza a foligno nell’assemblea ecclesiale dell’umbria, aggravata dalle conseguenze del covid-19, esige questa svolta. anzitutto, subito dopo la terza media, come nel resto d’italia, i percorsi triennali ordinari accanto a quelli per il duale in alternanza scuola/impresa, per la qualifica professionale, il quarto anno per il diploma professionale, secondo le nuove qualifiche aggiornate sui bisogni delle imprese, con gli stessi tempi del calendario scolastico. di conseguenza occorrerà un’azione di orientamento, d’intesa con l’ufficio scolastico regionale per promuovere questi percorsi di pari dignità rispetto a quelli scolastici, in un dialogo con gli istituti professionali che ne salvaguardi l’autonomia. criteri più stringenti per gli enti che fanno formazione di base per il delicato impegno educativo con minori, corsi post-diploma (si auspica il varo anche nella nostra regione degli ifts, percorsi formativi integrati in due soli semestri, realizzati in collaborazione tra scuola, università, impresa, agenzie formative per la formazione di tecnici specializzati in settori strategici), prosecuzione dell’attenzione ai soggetti a rischio, sostegno in una parola all’azione sociale e formativa verso i giovani da preparare alla vita e al lavoro, che sono il centro della preoccupazione di chi ha a cuore il futuro. la discontinuità rispetto al passato che ha relegato l’umbria tra le regioni più inerti e disattente, ignorando le potenzialità di sviluppo di questi percorsi professionali, deve ora esprimersi attraverso un’azione attenta al rilancio. quando si è restati fermi per troppi anni, non basta l’ordinaria amministrazione, occorre capacità di progetto e di innovazione, interventi concreti e tempestivi, supplemento di attenzione: questa è la sfida per l’amministrazione, chiamata a guidare il cambiamento, per i politici ed i tecnici, per le agenzie formative.